Accanto alla torre di Palidoro (di cui in questo sito trovate la descrizione), è stata eretta nel 1960 una stele in marmo in onore del vicebrigadiere dei Carabinieri Salvo D’Acquisto, morto a soli 23 anni nelle vicinanze, per mano dei tedeschi. A Salvo d’Acquisto è stata anche conferita una medaglia d’Oro al Valor Militare, per il suo incredibile gesto di coraggio e altruismo. Cosa è successo nel lontano 1943, all’indomani dell’armistizio italiano?
La Torre di Palidoro rientrava nella giurisdizione della stazione dei Carabinieri di Torrimpietra. Proprio nella stazione, il 22 settembre 1943, c’era il vicebrigadiere, che stava temporaneamente sostituendo il maresciallo comandante. Un reparto delle SS tedesche, ispezionando delle casse di munizioni lasciate dai militari della Guardia di Finanza nelle vicinanze della Torre di Palidoro, fu colpito da una bomba a mano. Questa, probabilmente scoppiata per imprudenza, uccise due soldati, mentre altri restarono feriti. Il comandante del reparto tedesco chiese immediatamente la collaborazione dei Carabinieri, ordinando di trovare i colpevoli entro l’alba e minacciando, in caso contrario, una rappresaglia. A nulla valse il tentativo di Salvo D’Acquisto di spiegare che non vi erano colpevoli e che si trattava di un semplice incidente.
L’indomani i tedeschi, decisi a motivare l’accaduto anche per dare una giustificazione plausibile ai loro superiori, catturarono 22 persone scelte totalmente a caso e le portarono nella piazza principale di Palidoro, per un interrogatorio. Tutti si dichiararono innocenti, mentre D’Acquisto (anche lui portato in piazza) continuava a sostenere la sua versione. A quel punto i tedeschi portarono i malcapitati fuori dal borgo, nelle vicinanze della torre, e diedero ad ognuno un badile per scavare delle fosse. Al termine dello scavo, sarebbero stati fucilati.
Il vicebrigadiere, che fino ad allora aveva mantenuto un incredibile contegno anche nei momenti più duri, parlò con un ufficiale tedesco. Non sappiamo le sue esatte parole ma, di fatto, i rastrellati furono rilasciati e D’Acquisto, poco dopo, fu fucilato all’interno di una fossa.
Angelo Amadio, scambiato dai tedeschi per un carabiniere, fu l’ultimo a fuggire dopo aver dimostrato la propria identità. Fu l’ultimo, dunque, a sentire le parole gridate da Salvo prima di morire: VIVA L’ITALIA!
“Il vostro Brigadiere è morto da eroe. Impassibile anche di fronte alla morte.” Queste le parole delle SS tedesche, rimaste colpite dal comportamento dell’uomo, così giovane eppure così coraggioso.
Oggi le spoglie di Salvo D’Acquisto si trovano nella Basilica di Santa Chiara di Napoli, mentre la Torre di Palidoro ospita un museo a lui dedicato.