Nel lontano 1666 Clemente IX – al secolo Giulio Rospiglios, fratello di Camillo proprietario del Castello San
Giorgio e dell’intera tenuta di Maccarese che all’epoca
arrivava fino al mare – fece impiantare la Pineta per
tentare di salvaguardare dalla salsedine le aree agricole
retrostanti e proteggerle dagli eccessivi ristagni d’acqua che caratterizzavano l’intero territorio. La Pineta di Fregene è quindi molto antica, e se la sua
origine risale a oltre tre secoli, ancora oggi è possibile
trovare esemplari che hanno più di 170 anni, rendendola una delle più vetuste pinete di tutto il Mediterraneo.
Naturalmente con la costruzione di Fregene e con le successive lottizzazioni, l’estensione della Pineta (che un
tempo correva lungo tutto il litorale) si è ridotta drasticamente e molte ville private, grandi e meno grandi,
sono state costruite al suo interno, prendendone posto.
Attualmente la Pineta – detta ”Monumentale” per volere pare del Re Vittorio Emanuele III - si trova all’interno della zona di massima tutela della Riserva Naturale
Statale del Litorale Romano.
Per garantire una maggiore protezione, alcune Associazioni del Territorio hanno chiesto che l’Amministrazione Comunale avvii le procedure per il riconoscimento
della Pineta come Sito di Interesse Comunitario, SIC,
nell’ambito della Direttiva Habitat 2000.
Nell’estate del 2015, l’arco d’ingresso al Parco, realizzato dalla Pro Loco, è stato oggetto di atti vandalici e
per ben due volte la Pro Loco ne ha curato il restauro.
Fra le proposte per cercare di porre un qualche rimedio
alla situazione di degrado cui periodicamente la Pineta va soggetta c’è la proposta di chiuderla di notte e
di affidarla durante il giorno alla gestione di qualche
privato o associazione che possano contribuire a curarla e mantenerla pulita.
Durante la buona stagione alcune associazioni ambientaliste organizzano delle visite guidate alla Pineta.