Valadier e il suo progetto

A Giuseppe Valadier - architetto, orafo e argentiere italiano nato a Roma il 23 aprile 1762 e morto il 1° febbraio 1839, autore del progetto per Piazza del Popolo, del Teatro Valle e della Chiesa di San Rocco a Ripetta - venne commissionato il progetto di un nuovo borgo. Doveva essere realizzata una serie di case per l’abitazione civile, ponendo al centro di esse una chiesa. Il progetto immaginato da Valadier è tuttora conservato presso l’Accademia di S. Luca  a Roma, e fu realizzato tra il 1823 e il 1828.

Il progetto prevedeva una fila di case e botteghe perfettamente in linea con due palazzi "gemelli": l'ufficio della Sanità (l'attuale Palazzo dell'Orologio, ex sede del Comune di Fiumicino) e il Palazzo della Dogana. Non dimentichiamo le due torri che "aprivano e chiudevano" il borgo! Da una parte la Torre Alessandrina (nei pressi di Palazzo Noccioli) e dall'altra la Torre Clementina (più o meno opposta all'attuale passerella). Dietro questa fila di case doveva esserci un lungo ed elegante viale alberato. Tuttavia il progetto subì delle modifiche: la chiesa e le abitazioni furono costruite più dietro e non in linea con la dogana. Il viale di fronte a queste costruzioni divenne la via principale del borgo, mentre il viale alberato che doveva trovarsi alle spalle delle case non venne mai creato. Valadier lo aveva immaginato come un lungo viale all’italiana, ma per l’utilità di coloro che vi abitavano vennero creati degli orti. Da qui il nome dell'odierna "Via degli Orti". La via principale del Borgo, la nostra Via della Torre Clementina, venne intitolata a Garibaldi, che soggiornò a Fiumicino quando con i suoi diciassette anni vi giunse con la barca del padre, la Santa Reparata. Una lapide sul Palazzo con l’orologio, a Piazza Grassi, ne ricorda l’evento. La via portava infatti il nome di "Viale Garibaldi".

La chiesa, dedicata a S. Maria Porto della Salute, inizialmente era isolata rispetto agli altri edifici e sprovvista di campanile; venne poi collegata nel 1857 con la realizzazione della canonica. Ora appare "incastonata" tra le case e i negozi. Inoltre, il suo ingresso inizialmente doveva affacciarsi su Via degli Orti, quindi "sul retro". Il progetto venne cambiato in corso d'opera e si decise di fare la porta principale su Via della Torre Clementina: ecco perché, se fate attenzione, noterete che la chiesa ha una pianta "al contrario", con due cappelle laterali vicino alla porta di ingresso e non all'altare.

Nel 1888 venne realizzato un grande serbatoio per la raccolta e la distribuzione dell’acqua potabile, che giungeva da un acquedotto. Esso riforniva anche tre fontanelle ai bordi delle banchine, usate dai lavoratori nel settore portuale.

Il perché del nuovo borgo

Il primo nucleo di contadini e pescatori si stabilì nel territorio di Isola Sacra, e viveva in misere capanne. C'era bisogno di trasferire gran parte della popolazione al di là del canale. Per farlo, doveva essere costruito un borgo molto più moderno e funzionale, con case, botteghe e soprattutto una chiesa. C'è da dire che la vita per gli abitanti di Fiumicino non era affatto facile; su tutti aleggiava il problema della malaria, poiché una gran parte del territorio era costituito da stagni e paludi; il terribile morbo che mieteva costantemente vittime, ostacolava notevolmente l’insediamento urbano. Poiché il problema si presentava prettamente in estate, chi poteva fare a meno di vivere nella città si trasferiva altrove durante questo periodo, frenando lo sviluppo del territorio.

Nel corso del tempo, numerose modifiche cambiarono la conformazione del luogo: vennero costruite strade, ferrovie, ristoranti e alberghi ( i quali nacquero in un periodo storico in cui stava emergendo la moda delle gite fuori porta e dei bagni al mare). Una delle prime realizzazioni fu l'hotel l’Eden che ospitò Giovan Battista Grassi.

Cosa si può (o si poteva) ammirare nel borgo Valadier? Fatevi un giro sul nostro sito e scoprirete storia, foto e curiosità su:

  • Chiesa Santa Maria Porto della Salute
  •  Torre Clementina
  • Torre Alessandrina
  • Palazzo Grassi
  • Fontana delle 5 lune
  • L'ex stazione di Fiumicino
  • I ponti di Fiumicino

Fonti:Fiumicino, tra cielo e mare/ Fiumicino, un mare di storia


Borgo Valadier (english)

The modern history of Fiumicino begins in the 19th century during Pius the 7th papacy. Fiumicino territory has always been considered as the gateway to Rome by sea. In full restoration period, this was exploited by the Church State, to satisfy the need to show itself rich and powerful in the eyes of the other states, through a work of restoration to give prestige to what, until then, was a simple fishing village. The interest of the general treasurer of the Reverend Apostolic Chamber, Belisario Cristaldi, who was particularly close to the poors, will play a fundamental role in the architectural and cultural development of Fiumicino. Without his commitments, the village would have remained utopia.
The work of designing a new village in Fiumicino was assigned to the architect Giuseppe Valadier, a savant man who, with a neoclassical style, drew the buildings in a symmetrical and harmonic plan. The course of the factory buildings is linear. At the center, completely isolated, there is the church with its dome and clock. The village is enclosed at the two opposite edges, keeping its symmetrical style, by the Dogana Palace and the First Aid Palace. The two administrative buildings and the residential buildings are connected by two arches with the pope coat of arms. On the opposite side of the river were planned to be a tree-lined avenue and typical Italian gardens.
Construction began in 1823 and ended in 1828 under pope Leo XII pontificate. However, is to say that the construction of the new village, didn’t exactly follow the original project. There were noticed several inconsistencies respect to the original project. Perhaps it was for practical reasons as to give more space to port activities or to avoid the danger of river flooding. By the way, houses were built further away from the river and the tree-lined street was interposed between the river and the buildings. At the back of them, the typical Italian gardens originally planned, were replaced by more practical vegetable gardens from which obtain food for the inhabitants. Nowadays these vegetable gardens no longer exist, but the street that took their place, in memory of its original function, bears the name of Via degli Orti.